Verso un’Unione doganale europea rafforzata

Il gruppo di saggi, nominato dal commissario Gentiloni, per affrontare le sfide per l’unione doganale ha presentato pochi giorni fa una relazione che dovrebbe portare ad un rafforzamento nel breve futuro dell’Unione doganale europea.

Ricordiamo che l’Unione Doganale Europea costituisce un punto centrale del mercato unico e al contempo garantisce la sicurezza delle frontiere dell’Unione, protegge i  cittadini da merci vietate e pericolose (es. armi, droghe, giocattoli pericolosi nonché prodotti dannosi per l’ambiente) e facilita le attività commerciali con il resto del mondo.

La relazione indica la via per l’Unione doganale UE di fronte alle sfide che si troverà ad affrontare nell’imminente futuro, quali i crescenti volumi e i nuovi modelli commerciali, gli sviluppi tecnologici, la transizione verde, il contesto politico fluido e i rischi per la sicurezza.

Il gruppo di saggi indica 10 serie di misure da adottare entro il 2030.

  • Un pacchetto di riforme in materia di processi, responsabilità e governance dell’unione doganale.
  • Un nuovo approccio ai dati volto a ridurre la dipendenza dalle dichiarazioni in dogana, ottenere dati di migliore qualità da fonti commerciali e fornire alle imprese un unico punto di ingresso per le formalità doganali.
  • Un quadro globale per la cooperazione, che consenta una migliore condivisione dei dati in tutta l’unione doganale, con la partecipazione delle autorità di vigilanza del mercato, degli organismi di contrasto e delle autorità fiscali.
  • L’istituzione di un’Agenzia europea delle dogane per integrare il ruolo della Commissione e coadiuvare l’operato degli Stati membri.
  • La riforma e l’ampliamento del sistema dell’operatore economico autorizzato.
  • Un nuovo quadro di riferimento per la responsabilità e fiducia, in cui le imprese chiedano lo status di operatori economici autorizzati per ottenere l’accesso commerciale al mercato dell’UE. Le piccole spedizioni a carattere non commerciale continuerebbero a essere inviate attraverso i processi consueti, ma senza priorità e subordinatamente a un livello di controllo che rifletta la loro condizione di “non fiducia”.
  • La fine della soglia di 150 € per l’esenzione dai dazi doganaliper il commercio elettronico, in abbinamento ad aliquote semplificate per le spedizioni di basso valore.
  • Un pacchetto di misure per rendere più verdi le dogane dell’UE, digitalizzare le procedure, garantire che i divieti e le restrizioni legati alla sostenibilità siano attuati correttamente sui prodotti importati ed eventualmente riformare la nomenclatura del sistema armonizzato dell’Organizzazione mondiale delle dogane per consentire la corretta classificazione dei prodotti rispettosi dell’ambiente che l’UE intende promuovere nel commercio internazionale.
  • Risorse adeguate, migliori competenze e strumenti adeguati per le amministrazioni doganali, per garantire che possano svolgere pienamente le loro mansioni.
  • Una stima annuale del divario delle entrate doganali per gestirne meglio la riscossione.

La relazione del gruppo di saggi ha inoltre individuato un grave problema ovvero la mancanza di un elenco comune di norme in materia di divieti e restrizioni, in quanto si traduce in approcci e pratiche divergenti tra gli Stati membri. Per affrontare la questione, e creare un utile strumento pratico di coordinamento, la Commissione ha pubblicato una raccolta dei divieti e delle restrizioni esistenti a livello dell’UE.

Ricordiamo che l’UE rappresenta il 15 % del commercio mondiale e, nel 2020, nonostante la pandemia, il valore degli scambi dell’UE con altri paesi è stato di 3 700 miliardi di EUR. Per gestire questo volume di scambi internazionali nel 2020, gli oltre 2 000 uffici doganali dell’UE hanno gestito l’importazione, l’esportazione o il transito di oltre 1069 milioni di articoli con riscossione di dazi doganali per quasi 24,8 miliardi di euro.

Le raccomandazioni del gruppo di saggi verranno ora discusse con il Parlamento europeo e gli Stati membri e la Commissione istituirà un “gruppo di riflessione”, con la partecipazione degli Stati membri, per discutere e rendere operative le raccomandazioni. Sulla base di questo contributo e di consultazioni più ampie con le parti interessate, entro la fine dell’anno la Commissione presenterà un pacchetto di riforma doganale.

 

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